Diario di Viaggio: Sharm El Sheik, 19/26 Ottobre 2019

(DI MARINA MARESCA)

L’emozione più forte, l’esperienza più appassionante della nostra vacanza sub a Sharm El Sheik ha un nome: Thistlegorm. Il 24 ottobre, ultimo grande giorno di bolle nel Sinai, dopo otto bellissimi tuffi tra o coralli colorati, la sorpresa finale che rimarrà indelebile ricordo per tutti noi. Accompagnati dall’amata e abilissima guida Angie Ambrosi, supervisionati e vigilati dal nostro presidente Fabrizio Massimi, ci siamo immersi sul relitto della nave mercantile britannica. Varata il 5 aprile del 1940 e affondata il 5 ottobre 1941 da bombardieri tedeschi nel Mar Rosso, nei pressi della barriera corallina di Sha’ab Alì, nel Golfo di Suez, Sinai occidentale.

Alessio, Elio, Filippo, Gianni, Marina C., Marina M, Massimiliano, Rosa, Pino, tutti con bombole da 15 litri di Nitrox, scendiamo lungo la catena che lega il relitto alla nostra barca. Nelle orecchie le tante raccomandazioni che Angie e Fabrizio ci hanno fatto nei giorni precedenti. Non si tratta di una avventura facilissima a causa delle correnti e dell’ingresso nelle viscere della grande nave, quasi un labirinto.

L’impatto con il grande scafo sommerso è straordinario, mozzafiato. Intorno ai 30 metri osserviamo la grande elica, la poppa armata con pezzi antiaereo, e sulla quale si vedono due carri armati, ma terribilmente devastata dall’esplosione, un ammasso di cavi e casse di munizioni.

Nella seconda immersione si infiliamo nelle stive della Thistlegorm e sembra di tornare indietro nel tempo, un tempo che abbiamo visto nei film sull’ultima guerra. Ci intrufoliamo tra le grandi automobili Morris e due Rolls Royce blindate, autocarri, motociclette, pneumatici e casse di fucili. Tutto intorno ai 25 metri di profondità, compresa una gigantesca murena, dal corpaccione di circa 30 centimetri di diametro, che sguscia tra acciai e lamiere. Che stupore vedere poi la cabina del comandante della nave, o meglio l’appartamentino dove, ben conservata, c’è ancora la vasca da bagno.

Naturalmente i momenti unici, emozionanti e divertenti di questa spedizione a Sharm de L’Uomo e il Mare sono stati anche tanti altri. Le tartarughe del primo giorno (Marsa Bareika e Jack Fish Alley), la deliziosa corrente di Shark & Jolanda che ci ha trasportato, tra le gorgonie,  su un altro genere di relitto (le tazze dei wc persi nel naufragio del mercantile Jolanda). Poi barracuda, tonni, carangidi, anemoni, razze, pesci palla, chirurgo, farfalla, scorpione, balestra e i tanti altri pesci colorati della barriera corallina.

Per tutti i cinque giorni di immersioni, acqua intorno al 27 gradi, sole, acqua trasparente. Condizioni perfette per il battesimo del mare di Jessica. Per le prime importanti esperienze di Rosa. E anche per gli inevitabili e necessari sfottò e prese in giro, in barca, in pullmino e ai bordi della piscina del Reinassance. L’ineffabile Patrizia Rosa, l’altra nostra amata guida di Dive In, ci ha entusiasmato tutti con la colonna sonora che cantavamo ogni mattina: “Baby Shark dance”.

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