Diario di Viaggio: Ventotene, 26/28 Aprile 2019

(DI sarah scimò)

Sveglia presto, colazione leggera e due passi tutti insieme, o quasi, per arrivare al diving. È sabato mattina e siamo eccitatissimi all’idea di iniziare.

Ventotene l’abbiamo scoperta un po’ il venerdì: a passeggio tra i vicoli, arrampicati tra gli scogli, a scoprire i tesori archeologici che l’isola custodisce e gli scorci più belli al tramonto.
Prepariamo l’attrezzatura sotto gli archi del porto romano, carichiamo tutto in barca e dopo pochi minuti di navigazione siamo a Punta Falcone. Il sole è incerto ma alla fine decide di uscire e fa brillare ancora di più l’azzurro di questo mare che sfuma nel verde e poi torna di nuovo blu. Noi sub, o aspiranti tali, ci diamo una mano l’un l’altro e siamo quasi pronti: guanti, pinne e maschera in posizione. Valentina ci aiuta con l’attrezzatura, un paio di passi traballanti sulla barca, passo da gigante e via: sono in acqua!

Ho sempre amato il mare, d’inverno, d’estate, per le vacanze, alla fine di una giornata stressante o per festeggiare una giornata stupenda il punto d’arrivo per me è sempre stato lo stesso: la spiaggia. Nonostante le emozioni questo modo di vivere il mare cominciava a non bastarmi più. Volevo cambiare il mio punto di vista e conoscere veramente quell’immensa massa azzurra che mi affascina fin da piccola. Così, un paio di mesi fa, è cominciata la mia avventura nel mondo della subacquea ed ora che sono in acqua con tutta l’attrezzatura quasi non ci credo!

Raffo mi fa segno: cominciamo a scendere, lentamente sgonfio il GAV e il blu è meraviglioso!
La prima cosa che vedo è una piccola medusa rosa, poco più giù tra gli scogli una stella marina e riguardando verso l’alto un gruppo di castagnole si sposta verso gli scogli. La concentrazione è tanta e se voglio prendere il brevetto oggi dovrò anche togliermi la maschera. Curiosità ed entusiasmo sono le mie emozioni in quel momento e praticamente non mi accorgo degli esercizi. Qualcosa la sbaglio, altre cose le perfezionerò con l’esperienza ma eccoci che siamo già tornate a nuotare con il resto del gruppo. Passano le cernie, i barracuda, è pieno di spettinatissimi spirografi e di tanti altri pesci che imparerò a riconoscere ma è già ora di riemergere.

Nel risalire a bordo ho l’agilità di una foca, che fatica!

Le onde ed il vento ci riportano lentamente con i piedi per terra.
 …nella mia testa è già iniziato il count down: pronta per la prossima immersione!
ps: il brevetto è andato bene, Open Water Diver conquistato: siamo ufficialmente diventate Sirenette a Ventotene! E chi la dimentica più quest’isola e le emozioni che ci ha regalato.

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