Nel 2016 L’Uomo e il Mare si è impegnato a terminare il progetto di ricerca archeologica subacquea sul sito sommerso antistante la Villa de Le Guardiole (Santa Marinella, RM) e in particolare all’individuazione e alla misurazione dell’antemurale di epoca romana che nell’antichità proteggeva l’impianto di allevamento del pesce dall’azione del mare.
L’obiettivo posto dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale è stato quello di creare una documentazione ufficiale che permettesse di estendere il vincolo archeologico a mare e prevenisse la possibilità di futuri ampliamenti abusivi di un piccolo porto che avrebbe danneggiato senza scampo il sito archeologico sommerso.
A una fase preliminare di organizzazione logistica e creazione di un gruppo di lavoro, è seguita quella di ricognizione subacquea e rilevamento archeologico.
Per quanto riguarda il lavoro di rilevamento, il gruppo diretto dall’Arch. Paolo Scialanca si è occupato di indagare lo stato dei luoghi dell’area archeologica, proiettata all’acquisizione di ulteriori informazioni utili per le successive fasi di ricerca scientifica.
Il rilievo del gruppo di lavoro de “L’Uomo e il Mare” è stato effettuato attraverso delle fasi ben distinte di lavoro:
• Ricerca subacquea dell’antemurale;
• Ricognizioni visive dell’area archeologica con battute di misurazioni manuali;
• Restituzione grafica all’interno di un ambiente c.a.d. dei documenti esaminati;
• Rilievo e restituzione grafica dell’area con software topografico;
• Sovrapposizione di tutti gli elementi esaminati per una corretta rappresentazione grafica finale.
L’obiettivo di trovare l’antemurale che doveva proteggere le vasche della peschiera dal moto ondoso, si è rivelato abbastanza semplice una volta definito l’angolo di rotta subacquea da seguire.
Le misure effettuate dal team di lavoro sono le seguenti:
• Lunghezza totale: circa 130 metri
• Larghezza massima e minima: circa 8 metri e circa 7 metri
• Altezza metri: dato non rilevabile
• Profondità media: circa 0,70 metri
• Distanza totale dal punto zero all’antemurale come riportato sugli elaborati grafici: 190 metri direzione nord e 156 metri direzione sud
Inoltre, durante i lavori di ricognizione e misurazione dell’antemurale, si è notato che in direzione Sud, verso Capo Linaro, la barriera si abbassa molto, quasi a terminare in quel punto. Rimane tuttavia il dubbio se questa proseguisse in antico, dal momento che ad oggi non è più possibile determinare se i pochi massi presenti sul fondale facciano parte o meno dell’antemurale stesso.
Ancora oggi purtroppo, durante la buona stagione, è stato rilevato che numerose imbarcazioni di diverse dimensioni continuano a gettare l’ancora nei punti dove potrebbero venire alla luce numerose altre strutture e reperti, danneggiando in modo irreversibile, inconsapevolmente e senza colpa alcuna questo nostro e loro patrimonio.
Il lavoro svolto da L’Uomo e il Mare rappresentato dal Presidente Fabrizio Massimi, dal Responsabile Dr. Francesco Massimi, dal Direttore Scientifico Prof. Giuseppe Fort, dal Direttore Tecnico Claudio Cristiani, dal Direttore dei Rilievi Arch. Paolo Scialanca e da tutto il team di archeologi, architetti e volontari subacquei, fornisce alla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale tutta la documentazione ufficiale necessaria per un’azione di tutela del sito e di limitazione del traffico marittimo, salvaguardando così il sito archeologico sommerso.
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